
Nel ritorno al peregrinare lavorativo nella pre-fase dell’auspicato rientro alla normalità, dove il lumicino in fondo al tunnel (a detta di molti) si sta trasformando in un faro che dovrebbe condurre gli animi delle aziende impoverite ed agitate nel porto sicuro della normalità, lontano dai marosi e verso il mare della tranquillità si assiste a un cambiamento (oserei dire imbruttimento) di una parte della classe imprenditoriale alberghiera.
Il settore del turismo nazionale è oramai giunto allo stadio di malato terminale. La crisi sanitaria di proporzioni gigantesche che oramai da quasi un anno imperversa sul comparto, ha lasciato una lunga scia di aziende che hanno chiuso i battenti e altre ancora seguiranno lo stesso destino con una perdita di 53 miliardi di euro in entrate turistiche. E all’orizzonte si prevedono ulteriori 8 miliardi di euro di perdita nel primo trimestre del 2021.
In una condizione di “dubbia” certezza, il ritorno a viaggiare a breve è un presupposto alquanto remoto. “Noi rei” razionalmente e di conseguenza, pensiamo che ciò sia quantomai veritiero, visto che la recessione dei prossimi mesi potrebbe cancellare migliaia di posti di lavoro in tante attività del comparto che forse non riapriranno anche a causa della chiusura forzata delle feste natalizie.
Criticità sulle modalità con cui sono stati distribuiti gli aiuti, sperequazione nell’assegnazione delle risorse, ritardi notevoli dei pagamenti insomma il comparto turistico subisce il danno dopo la beffa.
La catastrofica situazione del comparto turistico a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sta mietendo vittime giornalmente tra tutti gli attori economici del settore.
Trovare un’opportunità di lavoro non è semplice, richiede tempo, competenze, creatività, attenzione e molta fortuna. Il trucco sta nel trovare una soluzione lavorativa che meglio si adatta alle tue capacità.
Il mercato della libera professione offre una varietà di idee e per coloro che cercano la libertà finanziaria e soprattutto un’alternativa alla profonda crisi del “posto fisso”.
Il mercato della libera professione offre una varietà di idee e per coloro che cercano la libertà finanziaria e soprattutto un’alternativa alla profonda crisi del “posto fisso”.
Non vi è settore economico che possa offrire maggiori opportunità di lavoro e business per tutti coloro che mostrano dedizione, ricerca di una formazione costante e pronti ai continui cambiamenti che il mercato turistico impone.
La fine di questa nuova emergenza comporterà certamente delle sensibili variazioni alla gestione dei servizi alberghieri.
L’abbondante cerchia di GURU presente sul mercato sforna a ritmo continuo, teorie basate su calcoli prefissati senza tener di conto della costante imprevedibilità presente nella gestione alberghiera.
E’ innegabile che il ruolo delle associazioni professionali è cambiato nel tempo, abbandonando la centralità amicale.