Nel ritorno al peregrinare lavorativo nella pre-fase dell’auspicato rientro alla normalità, dove il lumicino in fondo al tunnel (a detta di molti) si sta trasformando in un faro che dovrebbe condurre gli animi delle aziende impoverite ed agitate nel porto sicuro della normalità, lontano dai marosi e verso il mare della tranquillità si assiste a un cambiamento (oserei dire imbruttimento) di una parte della classe imprenditoriale alberghiera.
L’abbondante cerchia di GURU presente sul mercato sforna a ritmo continuo, teorie basate su calcoli prefissati senza tener di conto della costante imprevedibilità presente nella gestione alberghiera.
Sembra pura follia, eppure è possibile, anche in periodi di forte congiuntura economica. Patrick Landman, CEO e cofondatore di Xotels, ci spiega com’è possibile risollevare le vendite di una struttura ricettiva alla canna del gas e ce lo dimostra con un caso pratico.
Sono alquanto critico con questa iniziativa, peraltro già conosciuta ante pubblicazione alle platee. La certificazione ha un valore nullo se le proprietà (in larga maggioranza di strutture indipendenti) possono assoldare tali figure professionali liberamente, senza obbligo alcuno.
Non riesco a comprendere la motivazione o forse si, che spinge i nostri albergatori ad usare il canale delle agenzie di ricerca del personale (le famose head hunter per dirla in un modo che fa trendy) per alcune figure alberghiere tra le quali, quella di direttore.
The overwhelming majority of GURU promise to lift the business of a hotel simply by staying in the "buttonhole" and attracting customers with essential services and pricing free from costs analysis.