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L’aumento del costo delle vacanze ha una verità taciuta

La querelle scoppiata in questi giorni e relativa al forte aumento delle tariffe di alcune destinazioni turistiche italiane “strillata” dai media italiani (che non aspettano altro per creare infoterrorismo) cela a mio avviso, un’annosa condizione di una buona parte dell’imprenditoria turistica del Paese. Il modus operandi di molte aziende infatti, mostra uno scarso orientamento al semplice meccanismo, racchiuso in una massima di estrazione popolare che cita:” quando sei incudine statti, quando sei martello batti” Le premesse di un anno votato al ribasso erano da tempo nell’aria non ultimo per via delle decisioni della Banca Centrale Europea che per ben nove volte ha predisposto aumenti del tasso d’interesse che di fatto hanno eroso (congiuntamente con il peso fiscale ed inflazione) il potere d'acquisto della collettività.

L’impoverimento da crisi pandemica

Nel ritorno al peregrinare lavorativo nella pre-fase dell’auspicato rientro alla normalità, dove il lumicino in fondo al tunnel (a detta di molti) si sta trasformando in un faro che dovrebbe condurre gli animi delle aziende impoverite ed agitate nel porto sicuro della normalità, lontano dai marosi e verso il mare della tranquillità si assiste a un cambiamento (oserei dire imbruttimento) di una parte della classe imprenditoriale alberghiera.
Hotel & Tourism Management Group
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