Passaggio obbligato nella gestione dei servizi alberghieri
La fine di questa nuova emergenza comporterà certamente delle sensibili variazioni alla gestione dei servizi alberghieri.
Partiamo innanzitutto dall'aspetto psicologico del "nuovo" Cliente.
Tutti usciremo da una condizione vissuta costantemente con paure estreme di un possibile contagio, sviluppando di fatto l'obbligo di individuazione di elementi rassicuranti di una pulizia estrema e sanificazione degli ambienti pubblici. Tale condizione è un passaggio obbligato nelle strutture ricettive e di ristorazione. Si renderà necessario a tal uopo, una costante sanificazione degli ambienti e dei canali aeraulici, di moquette, delle suppellettili, delle sale pubbliche, delle sale ristorante e soprattutto delle camere. Sarebbe ovvio, predisporre un servizio di sanificazione ad ozono uno dei più potenti sterilizzanti (essendo un gas più e pesante dell'aria, penetra in profondità all'interno delle fibre dei tessuti come tappeti, moquette, divani, materassi, eliminando le cariche batteriche con applicazioni periodiche che durano 15/20 minuti). La pulizia estrema poi, quella doveva essere d'obbligo già da prima. Oltre all'aspetto "igiene" tale pratica potrebbe essere motivo di pubblicità, evidenziandola nelle comunicazioni all'interno dell'albergo e degli ambienti, come la classica fascetta di igiene posta nei bagni.
Per le strutture spiccatamente congressuali suggerirei di potenziare i sistemi in videoconferenza, apportando modifiche alle sale con pannellature modulari al fine di creare ambienti con capienza minore. Anche la tecnologia dovrebbe essere aggiornata al fine di sviluppare maggiori servizi in favore di questo segmento (copertura Internet permettendo ...ovviamente).
Per la ristorazione, oltre le indicazioni relative alla sanificazione degli ambienti, la ripartizione degli spazi delle sale dovrà essere rivisitato (favorendo la disposizione dei posti che non creano la vicinanza dei commensali) inserendo un'offerta di pietanze a vista in ambienti controllati. Un'attenzione particolare alla conservazione e alla preparazione delle portate, investendo in attrezzature e macchinari ed inserendo nuove tecniche di cottura sono un passaggio a mio avviso da fare. Il tutto sempre nel segno del "faire savoir" che oramai ha superato l'adagio del "savoir faire" quindi con comunicazioni interne che hanno il pregio di evidenziare aspetti che la Clientela si aspetta di trovare.
Concludo dicendo che, come per l'undici settembre del 2001, nulla sarà come prima e di questo dobbiamo essere consapevoli. È un altro passaggio epocale. Dobbiamo essere pronti ai cambiamenti quale passaggio obbligato e riconvertire quanto fatto sino ad oggi, alle nuove esigenze.
Ci riusciremo !
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