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Nel contesto dell’imprenditoria turistica italiana, l’indebitamento degli albergatori rappresenta un fenomeno ampio e strutturale, spesso analizzato solo in termini economici ma fortemente influenzato da fattori culturali, informativi e gestionali. Il settore dell’ospitalità, per sua natura dinamico e soggetto a cicli stagionali, richiede investimenti continui per mantenere la competitività dell’offerta, adeguarsi agli standard di mercato, rispondere a normative ambientali e di sicurezza, e intercettare una domanda turistica in continua evoluzione. Tuttavia, la modalità con cui tali investimenti vengono pianificati e finanziati è spesso inadeguata, con il risultato che una quota significativa delle imprese alberghiere si ritrova esposta a livelli di indebitamento eccessivi o mal strutturati.
Nel mondo dell’ospitalità, la concorrenza non dorme mai. Le esigenze dei viaggiatori evolvono rapidamente e la tecnologia corre a un ritmo serrato, tuttavia alcune strutture alberghiere soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, sembrano ignorare i segnali del cambiamento restando ancorate a modelli gestionali obsoleti.
Nel competitivo settore alberghiero di oggi, è fondamentale per gli albergatori utilizzare tecniche efficaci per attrarre e fidelizzare gli Ospiti.
La querelle scoppiata in questi giorni e relativa al forte aumento delle tariffe di alcune destinazioni turistiche italiane “strillata” dai media italiani (che non aspettano altro per creare infoterrorismo) cela a mio avviso, un’annosa condizione di una buona parte dell’imprenditoria turistica del Paese. Il modus operandi di molte aziende infatti, mostra uno scarso orientamento al semplice meccanismo, racchiuso in una massima di estrazione popolare che cita:” quando sei incudine statti, quando sei martello batti” Le premesse di un anno votato al ribasso erano da tempo nell’aria non ultimo per via delle decisioni della Banca Centrale Europea che per ben nove volte ha predisposto aumenti del tasso d’interesse che di fatto hanno eroso (congiuntamente con il peso fiscale ed inflazione) il potere d'acquisto della collettività.
Nel ritorno al peregrinare lavorativo nella pre-fase dell’auspicato rientro alla normalità, dove il lumicino in fondo al tunnel (a detta di molti) si sta trasformando in un faro che dovrebbe condurre gli animi delle aziende impoverite ed agitate nel porto sicuro della normalità, lontano dai marosi e verso il mare della tranquillità si assiste a un cambiamento (oserei dire imbruttimento) di una parte della classe imprenditoriale alberghiera.
Hotel & Tourism Management Group
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