L'urgenza di riorganizzare il Turismo
Pubblicato da Mino Reganato in Turismo · 13 Giugno 2023
Tags: sovraffollamento, turismo, organizzazione, regole
Tags: sovraffollamento, turismo, organizzazione, regole
Pur
uscendo da una crisi che ha di fatto azzerato economicamente il settore turistico
per un paio d’anni, lo stesso è alla mercé di un annoso sistema
organizzativo, in parte lacunoso e obsoleto, dove un Paese con un enorme
patrimonio culturale e monumentale è comunque relegato a un quinto posto per
arrivi internazionali alle spalle di Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina e con un
enorme tasso di abusivismo a danno di coloro (soprattutto giovani laureati e
professionisti) che molto potrebbero dare ma a causa di ciò, restano incatenati
nei labirinti della precarietà e dell’eterno stage.
Qualche
giorno fa, ho voluto provare l’esperienza da semplice turista nella Capitale,
prediligendo luoghi della città ad alto assembramento turistico. Il Pantheon
sembrava il sito descritto nel capitolo 21 del Vangelo secondo Matteo, dove
mercanti di tutti i generi e nel disordine più totale vendevano di tutto.
Clowns, ambulanti, saltimbanchi, “grattacheccari”, eppoi guide abusive, guide
mute, guide con la guida (leggi libro), guide senza permesso, sembravano tutti
soggetti di un quadro di Guttuso ritraente il famoso quartiere palermitano
della “Vucciria”.
Nessun
controllo, neanche un “operatore metropolitano” presente. Un problema che non
riguarda soltanto il furto di esercizio perpetrato dalle guide abusive, ma
anche riferito alla qualità del servizio offerto con l’aggiunta gratuita di
enormi castronerie sulla storia dei nostri monumenti. Ho avuto modo di parlare
con alcuni testimoni che mi hanno riferito con mio immenso stupore che alcune
di loro millantano a gruppi stranieri, meno conoscitori della nostra storia che
il Vittoriano sarebbe stato edificato per volontà di Mussolini e che sempre al
Vittoriano sarebbe sepolto Garibaldi. Provate a farlo in qualche Paese “turisticamente
organizzato”, poi mi direte.
E
ciò non è che la punta di un iceberg!
Basta
frequentare una delle fiere sul turismo che hanno luogo in Italia per vedere un’enorme
giungla di stand con sigle più o meno appartenenti a uno stesso territorio per
capire in quale girone dantesco è sprofondata l’immagine turistica del Paese.
Se ci immedesimassimo in un operatore straniero in fiera, desideroso di
collaborare con un’area turistica specifica, incontreremmo serie difficoltà a
ben individuare le zone a causa delle innumerevoli denominazioni tutte riferite
allo stesso comprensorio, questo in aggiunta alla presenza negli stand, di
persone che nulla hanno a che vedere con la promozione turistica e il più delle
volte, senza conoscere alcuna lingua straniera.
Abusivismo e disorganizzazione imperano comunque,
anche nel comparto extralberghiero (soprattutto negli appartamenti per uso
vacanza), cresciuto in una maniera spropositata e senza freni.
La gestione affidata a privati senza
competenze ed in alcuni casi senza autorizzazione, favorisce una dannosa
condizione che colpisce indistintamente e negativamente tutti gli attori della
filiera territoriale, vanificando ogni azione volta ad offrire un’offerta di
servizi competitivi; il turista scontento parlerà male del territorio dove ha
ricevuto i disservizi.
Si comincia ad intravedere comunque, uno
spiraglio di auspicata attenzione verso la riorganizzazione del settore come la
ricettività extralberghiera.
L’imminente stretta su Airbnb e sugli
affitti brevi da parte del Governo ne è la prova.
L’obiettivo è in primis di scongiurare il
sovraffollamento turistico di numerose città, soffocate dall’enorme mole di
persone grazie alla facilità di reperire alloggi. Unitamente a ciò, vi sarà
quasi sicuramente per ogni immobile ad uso abitativo affittato per fini
turistici, l’obbligo di esporre un Codice Identificativo Nazionale (CIN)
che consentirebbe al turista di soggiornare in strutture non abusive. Il mio
auspicio è quello di obbligare oltre al CIN, il possesso di certificazioni sia
per il conduttore, sia per la struttura stessa, ciò al fine di livellare
l’enorme differenza di requisiti obbligatori richiesti ad esempio, alle
strutture alberghiere oltre a creare figure professionalmente valide proprio
per “impreziosire” il territorio e renderlo interessante ai fini della scelta
della destinazione da parte dei turisti.
Le regole rappresentano così, una
salvaguardia per chi ha titolo a operare nel settore oltre a creare e sostenere
un’occupazione qualitativa, eliminando le numerose difformità organizzative e
ridare al nostro Bel Paese, una giusta posizione nel panorama delle
destinazioni mondiali.
Mino Reganato
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