Regole & turismo

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Regole & turismo

HOTEL & TOURISM MANAGEMENT GROUP
Pubblicato da Mino Reganato in Turismo · 27 Dicembre 2019
Pur confermando una  crisi delle opportunità di lavoro che attanaglia il settore ormai da  diversi anni, lo stesso è alla mercé di un sistema organizzativo  lacunoso e obsoleto, dove un Paese con un enorme patrimonio culturale e  monumentale è relegato a un quinto posto per arrivi internazionali. Alle  spalle di Francia, Spagna, Stati Uniti, e Cina, dove l’enorme tasso di  abusivismo a danno di coloro che molto potrebbero dare al settore, non  permette di vedere la fine del tunnel della precarietà e dell’eterno  stage.
   
Ho trascorso due giorni da turista (purtroppo sono sempre li per lavoro) nella Capitale, città d'arte ad alto flusso turistico.
   
Il Pantheon sembrava il sito descritto nel capitolo 21 del Vangelo  secondo Matteo, dove mercanti di tutti i generi e nel disordine più  totale, vendevano di tutto. Clown, ambulanti, saltimbanchi,  “grattacheccari” i quali terminata la bella stagione si erano  trasferiti, eppoi guide abusive, guide mute, guide con la guida (leggi  libro), guide senza permesso, sembravano tutti soggetti di un quadro di  Guttuso sulla Vucciria.
   
Oramai basta un tesserino qualunque, nessuno controlla, neanche un  “operatore metropolitano” presente. Un problema che non riguarda  soltanto il furto di business, perpetrato dalle guide abusive, ma anche  la qualità del servizio offerto ai turisti.
   
Castronerie enormi sulla storia dei nostri monumenti. Ho avuto modo  di parlare con alcuni testimoni che mi hanno riferito che alcune di  loro millantano a gruppi stranieri meno conoscitori della nostra storia ,  che il Vittoriano sarebbe stato edificato per volontà di Mussolini.
   
Oppure che sempre al Vittoriano sarebbe sepolto Garibaldi. Provate a  farlo in qualche Paese a vocazione turistica, poi mi direte.
   
Ci vogliono più regole, salvaguardare chi ha titolo a operare nel  settore e un programma che fornisca stimoli a breve per creare e  sostenere l’occupazione, a lungo termine per dare fiato a un turismo più  organizzato, eliminando i rami secchi dati dalle migliaia di entità  (Agenzie per il turismo, regioni, province, comuni etc) che si  sovrappongono tra loro creando confusione e un’immagine distorta del  nostro Bel Paese.
   
E come disse il Ginaccio nazionale “L’è tutto sbagliato… l’è tutto da rifare!”



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