Perché entrare a far parte di un'associazione professionale
Pubblicato da Mino Reganato in Associazioni · 27 Ottobre 2018
L’occasione della consegna del Premio Solidus per il professionista AIRA 2017, tenutosi nella splendida cornice della Sala dei 500 di Palazzo Vecchio, ha rafforzato in me la certezza che l’appartenenza a un’aggregazione professionale rappresenta un motivo di crescita, di interscambio di informazioni e di investimento in favore della propria carriera lavorativa.
In un contesto in cui, il comparto turistico – alberghiero vive una stagione per alcuni versi positivi, si contrappone una condizione lavorativa dei professionisti non ancora del tutto riconosciuta e per questo esposta a una condizione di infiltrazioni da parte di “avventizi” senza preparazione alcuna che per ragioni comprensibili, hanno il benestare di alcune proprietà alberghiere.
Ma ciò paga ? Non proprio !
L’immutabilità dell’offerta dei servizi da parte di una struttura alberghiera, sebbene posizionata in un polo turistico dove al limite vengono praticate azioni di demarketing cioè azioni messe in atto per ridurne la domanda, perché in eccesso rispetto alla capacità di produzione, hanno vita breve a causa della crescente competitività di altre realtà territoriali. L’orientamento dei nuovi turisti si avvia sempre di più, verso prodotti innovativi, emozionali, sostenibili con “puntate” nei centri maggiori, aventi però periodi molto ridotti rispetto a prima.
Questa condizione favorirà sempre più, le strutture ricettive gestite con personale competente e qualificato, ed è in questo contesto che AIRA si posiziona quale valida entità deputata a favorire l’accrescimento professionale attraverso la formazione costante e l’interscambio di utili informazioni in un contesto partecipato da professionisti di alto spessore. Tutto ciò in attesa di un’auspicata nascita di un’aggregazione più ampia, che possa raggruppare tutti i professionisti dei comparti alberghiero e turistico (direttori, cuochi, maitre, barman, governanti, etc.).
Personalmente penso che chi opera nel contesto alberghiero, debba necessariamente poter appartenere a un’associazione di categoria (che sia AIRA o altre) per le motivazioni succitate. Poter accedere a una condizione migliorativa, fornisce poi i numeri per poter competere a posizioni di lavoro nel comparto alberghiero, alimentando la parte “professionale buona” del settore.
L’adesione ad AIRA permette di entrare a far parte di un mondo dove professionalità e convivialità rappresentano un connubio indissolubile. Attraverso la partecipazione ai semestrali, ai seminari e ai convegni formativi e ai momenti di piacere delle cene di gala, questo connubio trova la sua ideale condizione.
Io consiglio di iscriverti per far parte del nostro mondo. Per farlo clicca qui
Ma qual'è la mission di A.I.R.A. (Associazione Italiana Impiegati d'albergo)
a) favorire la solidarietà, la collaborazione ed i rapporti fra gli associati ravvivandone lo spirito di categoria, promuovendo incontri, congressi ad ogni livello e nelle sedi più opportune, per lo studio e l’analisi dei problemi della stessa;
b) incoraggiare e sorreggere ogni iniziativa avente fini assistenziali a beneficio degli associati;
c) tutelare e difendere il decoro e gli interessi degli associati, intervenendo in ogni e più opportuna sede a sostegno dei diritti dei propri aderenti, senza sostituirsi agli organi esterni preposti, siano essi sindacali o di qualsiasi altra natura;
d) instaurare un costruttivo dialogo con gli albergatori e tutte le associazioni affini, allo scopo di ottenere per la categoria una considerazione sempre più adeguata e consona alla attività professionale degli iscritti sotto il profilo tecnico ed economico;
e) divulgare i problemi del turismo;
f) incoraggiare, sostenendo quegli associati che intendono scoprire la propria ed altrui nazione;
g) organizzare corsi di aggiornamento e formazione per gli addetti al settore turistico-alberghiero;
h) pubblicazione di un notiziario o periodico.
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