
L’intelligenza artificiale non solo entra nelle nostre vite ma inizia a riscrivere le regole del lavoro e del valore economico. L’idea che sia proprio l’IA a pagarci la pensione potrebbe sembrare provocatoria eppure, nelle recenti dichiarazioni di Valeria Vittimberga, direttrice generale dell’INPS, questa visione ha assunto contorni sorprendenti di plausibilità.

In un tempo in cui il concetto di benessere ha assunto una centralità assoluta nelle dinamiche sociali e personali, la vacanza ha progressivamente abbandonato la dimensione del lusso per collocarsi nella sfera della necessità.

Nel cuore dell’Italia più autentica, lontano dai circuiti turistici inflazionati e spesso schiacciati dal peso del marketing di massa, si apre una delle regioni più misteriose e sottovalutate del Bel Paese: il Molise, dove il 19 e 20 giugno 2025 si è tenuta la prima edizione della Borsa del turismo esperienziale, alla quale ho avuto il piacere di partecipare, e dove si è riaperto il dibattito sulle reali potenzialità del territorio e al contempo, sulle lacune strutturali e organizzative che ancora ne limitano il pieno decollo.

Negli ultimi mesi il panorama geopolitico mondiale ha subito un'ulteriore e drammatica trasformazione con nuove zone di conflitto che si sono aperte, innescando una spirale di instabilità che inevitabilmente ha effetti anche sul turismo internazionale.

Nel complesso ecosistema dell'industria dell'ospitalità, le associazioni di categoria rappresentano una presenza storica e consolidata, nate con l'obiettivo di tutelare, formare e dare rappresentanza a coloro che operano in un determinato comparto oltre a creare un’aggregazione con valori di "amicalità" e una propensione alla cooperazione tra i soci.

Negli ultimi anni Napoli è passata dall’essere una città spesso trascurata nei grandi circuiti internazionali a diventare uno dei fenomeni turistici più affascinanti del panorama europeo.

Nel panorama odierno del turismo digitale, la reputazione online rappresenta un asset strategico imprescindibile. In un mercato altamente competitivo e disintermediato, dove la customer journey comincia spesso con una ricerca su Google o su un portale specializzato, la presenza di recensioni positive può determinare la preferenza per una struttura ricettiva, mentre pochi giudizi negativi possono comprometterne irrimediabilmente l'immagine.

L’Italia, con il suo patrimonio culturale millenario, la varietà paesaggistica, la ricchezza artistica e la tradizione enogastronomica, rappresenta da sempre una delle mete turistiche più affascinanti al mondo eppure, nonostante questo indiscusso potenziale, il Paese non riesce a posizionarsi stabilmente come la destinazione turistica più visitata del pianeta. Superata da Paesi come la Francia, la Spagna e gli Stati Uniti, l’Italia continua a inseguire una leadership turistica che, per caratteristiche intrinseche, potrebbe già appartenerle.

Nel contesto dell’imprenditoria turistica italiana, l’indebitamento degli albergatori rappresenta un fenomeno ampio e strutturale, spesso analizzato solo in termini economici ma fortemente influenzato da fattori culturali, informativi e gestionali. Il settore dell’ospitalità, per sua natura dinamico e soggetto a cicli stagionali, richiede investimenti continui per mantenere la competitività dell’offerta, adeguarsi agli standard di mercato, rispondere a normative ambientali e di sicurezza, e intercettare una domanda turistica in continua evoluzione. Tuttavia, la modalità con cui tali investimenti vengono pianificati e finanziati è spesso inadeguata, con il risultato che una quota significativa delle imprese alberghiere si ritrova esposta a livelli di indebitamento eccessivi o mal strutturati.

Negli ultimi giorni, il settore turistico italiano è stato scosso da una notizia che ha riportato al centro del dibattito una professione chiave per la valorizzazione del nostro patrimonio: quella della guida turistica.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’ANGT, l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, contro il bando del concorso nazionale indetto dal Ministero del Turismo per l’abilitazione delle nuove guide. La notizia ha sollevato reazioni contrastanti, riflessioni profonde e, soprattutto, l’urgenza di ridefinire i criteri di accesso alla professione e i metodi di certificazione delle competenze.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’ANGT, l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, contro il bando del concorso nazionale indetto dal Ministero del Turismo per l’abilitazione delle nuove guide. La notizia ha sollevato reazioni contrastanti, riflessioni profonde e, soprattutto, l’urgenza di ridefinire i criteri di accesso alla professione e i metodi di certificazione delle competenze.